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  1. John Lennon guidò una MINI, Peter Sellers ruggì a bordo di una MINI nelle sue commedie poliziesche, e persino la regina fu accompagnata attraverso il parco del Castello di Windsor su una MINI. Innumerevoli celebrità hanno ceduto negli anni al fascino della MINI classica, presentata per la prima volta al pubblico 60 anni fa. Il design distintivo dell'auto, lo spazio sorprendentemente generoso e la guida agile e dinamica sono le storiche, principali caratteristiche della rivoluzionaria piccola auto che sin dal suo debutto è entrata a far parte dei circoli dell'alta società - specialmente in Gran Bretagna, il suo paese d'origine. Fotografie esclusive mostrano numerose star del mondo della musica, del cinema e della moda scegliere la MINI classica come mezzo di trasporto preferito, rendendola un'icona del suo tempo. Lord Snowdon ha presentato la MINI classica alla famiglia reale. L’ingresso in società di MINI, a Londra, è stato favorito proprio da un membro della famiglia reale: Lord Snowdon - fotografo, designer, amico del designer MINI Alec Issigonis e marito della principessa Margaret – è stato uno dei primi a comprare la nuova piccola auto. Una fotografia di famiglia scattata nel 1965 lo mostra con la principessa Margaret e il figlio David in un tour di Londra in una MINI. Già nel 1960, Lord Snowdon raggiungeva una delle residenza dove i reali erano soliti trascorre il fine settimana a bordo della sua MINI, accompagnando la regina Elisabetta attraverso il parco del Castello di Windsor. Questa occasione rappresentò simbolicamente l’ingresso della MINI nella cavalleria reale: il più alto degli onori reali che Issigonis stesso ricevette nove anni dopo. I Beatles, i Monkees, i Beach Boys, Spencer Davis, Mick Jagger, Eric Clapton e David Bowie: un successo per tutti. Negli anni seguenti, la MINI ottenne un posto fisso nella scena della moda, dell'arte e della musica della “Swinging London”. La sua fama internazionale è dovuta anche all'entusiasmo che suscitò tra i membri dei Beatles. John Lennon ordinò una MINI nel 1964, anche se non aveva la patente di guida. Le fotografie storiche mostrano il batterista Ringo Starr con uno dei modelli di MINI Cooper S che prese parte al Monte Carlo Rally del 1964 e Paul McCartney salire sulla sua MINI privata nel 1967. Il chitarrista George Harrison era l'orgoglioso proprietario di una MINI de Ville, affinata dal rinomato carrozziere Radford. Quando i Beatles si incontrarono nel 1967 per girare il film TV "Magical Mystery Tour" al West Malling Airfield nel Kent, John Lennon si divertì anche a correre attraverso il campo di aviazione in una MINI dipinta con colori psichedelici. L'affetto di noti musicisti per la MINI classica è durato per decenni e non si è limitato alle Isole britanniche. Mentre la popolarità della MINI diventava un fenomeno sempre più globale, le band pop e rock degli Stati Uniti conquistavano nuovi fan in Europa. Nel 1966, furono i Beach Boys a partire per un tour internazionale dal surfer sound, posando davanti a una MINI Moke in Gran Bretagna. Questa immagine dei musicisti californiani a bordo dell’auto che porta il nome della band si è diffusa in tutto il mondo. La band americana, The Monkees, raggiunse l'apice della sua popolarità all'incirca nello stesso momento. C'è una fotografia che risale a questo periodo in cui il chitarrista e cantante Michael Nesmith e la sua ragazza Phyllis guardano attraverso il tetto a soffietto di una MINI nella telecamera sopra di loro. Come Beatle Harrison, Monkee Nesmith incaricò Radford per la costruzione della sua MINI Cooper S personale. Questo esemplare unico, stravagante e costoso non solo aveva il tetto a soffietto ma anche un motore da 100 CV e un cruscotto in legno con strumenti aggiuntivi. Oltre a divertirsi guidando la classica MINI, il musicista londinese David Bowie rimase colpito dalle facilità di guida, e di posteggio, offerta dalla MINI. Credeva fermamente che non esistesse nessun'altra automobile progettata così bene per la vita di città. Per celebrare il 40 ° anniversario dell'originale, nel 1999, Bowie progettò una MINI classica con la superficie interamente a specchio - come una teiera britannico lucidata in argento. La cantante tedesca Nina Hagen è stata anche lei fotografata con una MINI Cooper per la rivista Paris Match nella capitale francese nel 1994. Nata per essere un eroe d'azione: la MINI classica come stella del cinema su quattro ruote. A volte come comparsa, a volte nel ruolo principale: la MINI classica è apparsa in serie televisive e film nell’arco di sei decenni. Fa la sua apparizione nel film cult "Blow Up" del 1966 e nella commedia poliziesca "Kaleidoscope" dello stesso anno, in cui l'allora ancora in gran parte sconosciuto Warren Beatty recitò il ruolo principale. Nel 1966 uscì anche il film “A Cœur Joie” con Brigitte Bardot: dove alcune modelle viaggiano a bordo di una MINI Cooper. Il fatto che la stella francese Bardot avesse una stretta connessione con l'auto britannica anche nella sua vita privata è dimostrato dalle fotografie scattate nel 1980 in cui compare con i suoi cani in una MINI Moke. "The Bionic Woman" era una serie TV che godeva di una notevole popolarità sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Nel 1976, l'attrice principale Lindsay Wagner posò a Londra davanti a una MINI classica attaccata ad un telaio d'acciaio, dando l'impressione che stesse sollevando il veicolo con una mano grazie ai poteri sovrumani di cui godeva il suo personaggio televisivo. Le scene in cui la MINI classica è stata utilizzato dall'attore britannico Peter Sellers e dal regista Blake Edwards, erano allo stesso modo anticonvenzionali e divertenti. Sellers ed Edwards hanno realizzato il film "A Shot in the Dark" nel 1964 come sequel della commedia poliziesca "The Pink Panther". Nel ruolo di ispettore Clouseau, Sellers guida una MINI Cooper piuttosto insolita dimostrando il suo apprezzamento anche nella vita reale per versioni speciali e particolari della MINI classica. Il veicolo cinematografico è una MINI de Ville realizzata da Radford con un design in vimini sulla fiancata. Nel corso degli anni, Peter Sellers acquistò circa una dozzina di MINI classiche personalizzate, tra cui una che regalà alla sua allora moglie Britt Ekland nascondendola in un’enorme torta di compleanno che le fu presentata presso la sede di vendita di Radford a Londra nel 1965. Probabilmente la comparsa più spettacolare sul grande schermo della MINI classica è stata nella commedia gangster del 1969 “The Italian Job”. In questo film, il criminale Charlie Croker interpretato da Michael Caine unisce le forze con un complice per pianificare un furto d'oro nel centro di Torino. Caricano il loro bottino in tre MINI Cooper S – verniciate di rosso, blu e bianco - prima di partire per una fuga mozzafiato attraverso un tunnel della fognatura e sopra tetti e scale nel mezzo del tumulto del traffico nella città italiana. 34 anni dopo, "The Italian Job" è tornato nei cinema: nella nuova versione con le star di Hollywood Charlize Theron, Jason Statham e Mark Wahlberg - la storia spettacolare del furto d'oro torna ad alta velocità sullo schermo. Nella scelta della star a quattro ruote su cui caricare il bottino e fuggire nella giungla urbana, la Nuova MINI Cooper S non ha avuto rivali ed ha presto dimostrato la sua agilità e il suo stile sportivo sopra e sotto le strade di Los Angeles. On the road, anche nella moda. Nella Swinging London degli anni '60, non solo stavano emergendo nuovi suoni musicali, ma anche le tendenze alla moda del mondo della moda - e la MINI classica era sempre al centro dell'azione. Lesley Hornby - meglio conosciuta con il suo soprannome di Twiggy - ha superato il test di guida in una MINI classica nel 1968. Anche Mary Quant, influente stilista di moda femminile e inventore della minigonna, è stata ispirata dalla MINI classica. Poco dopo aver ottenuto la patente di guida, ha ordinato una MINI nera e successivamente ha progettato un'edizione speciale, con dettagli unici come i coprisedili a strisce bianche e nere. La designer britannica ha anche espresso apprezzamenti per la nuova MINI: "È un'auto alla moda, allegra e sorridente". Alla fine degli anni '90, Paul Smith, uno dei designer di moda maschile più famosi della Gran Bretagna, creò una serie speciale limitata della MINI classica con una finitura in una tonalità di blu creata da lui stesso per abbinarsi ai cerchi in lega color antracite. Un'altra edizione unica altrettanto famosa è stata presentata per il 40 ° anniversario della MINI classica, che Smith ha dipinto nel suo tipico design a strisce multicolore.
  2. Gabry

    MINI RECHARGED

    Tutto il carattere della MINI classica con un motore completamente elettrico! Nato da un team dedicato nello stabilimento di Oxford, il progetto MINI Recharged dà nuova vita all’ icona originale... NUOVA VITA AL VECCHIO Con MINI Recharged, è possibile convertire le MINI classiche sostituendo il motore tradizionale con uno completamente elettrico. Il fascino conservato con cura e il pedigree storico si combinano con una trasmissione silenziosa, un'accelerazione istantanea da go-kart, un'autonomia di circa 100 miglia (160km) e cosa più importante zero emissioni di guida. È davvero il meglio di entrambi i mondi! ECONOMIA CIRCOLARE usa meno, riutilizza di più e minimizza gli sprechi, in questo modo ri-darai vita a un icona dell’automobilismo, portandola nel nuovo millennio, e potendola utilizzare senza limitazioni dato che è elettrica. QUANDO E’ NATO IL PROGETTO? La MINI Electric classica è stata costruita nel 2018 e presentata al New York Auto Show. Le reazioni sono state così positive che un team dedicato del MINI Plant di Oxford si è messo al lavoro e ha sviluppato il piano per rendere disponibile un'offerta dedicata ai clienti che possiedono una MINI classica. COME SI GUIDA? Il carattere della MINI originale rimane invariato, cambia solo il sound che non c’è più. COME E'? Esteticamente rimane esattamente la MINI classica che siamo abituati a vedere, la distribuzione dei pesi passa dai 63:37 originali a 53:47, il peso rimane molto simile al originale circa 550-600kg (varia in base all’allestimento). La potenza del motore varia in base alla versione si parte da 75cv (versione Pure 0-100 in 11,5s) e si può arrivare a 97cv (versione Sport, 0-100 in 8,5s), il pacco batterie per entrambe è da 19 kWh, autonomia è di circa 160 Km Con un caricabatterie di tipo 2, impiega 3 ore per caricarsi completamente o 9 ore quando è collegata a una presa domestica.
  3. Gabry

    Rauno Aaltonen

    Nel mondo dei rally, molti nomi sono stati incisi nella storia e nei cuori degli appassionati di motori. Tra questi c'è senza dubbio Rauno Aaltonen, uno dei migliori piloti finlandesi di tutti i tempi. E se c'è una vettura che è diventata l'icona di questo sport, è la MINI Cooper. Insieme, Rauno Altonen e le MINI da Rally hanno scritto capitoli indimenticabili nella storia delle corse automobilistiche. Il mito di Rauno Aaltonen: Rauno Aaltonen, noto anche come "Babe" Altonen, è stato uno dei piloti più vincenti e talentuosi nel mondo dei rally. Nato nel 1938 a Finlandia, Aaltonen ha iniziato la sua carriera nel mondo dei motori verso la fine degli anni '50. La sua carriera è realmente decollata negli anni '60, quando ha iniziato a guidare le iconiche MINI Cooper della British Motor Corporation. Rauno Aaltonen e le MINI da Rally sono stati un binomio vincente fin dal loro primo incontro. Nel 1962, Aaltonen ha partecipato al Rally di Monte Carlo alla guida di una MINI Cooper, ottenendo un sorprendente successo nella classe "S" per vetture da produzione fino a 1000cc. Da quel momento in poi, la loro alleanza è cresciuta in modo esponenziale. Nel corso degli anni '60, Aaltonen ha ottenuto numerose vittorie e podi in tutto il mondo al volante delle MINI da Rally. Il suo stile di guida aggressivo e preciso, abbinato alla sua spiccata abilità tecnica, lo ha reso uno dei piloti più temuti e rispettati del suo tempo. Durante la sua carriera, Aaltonen ha affrontato una serie di avversari di alto livello, tra cui i piloti francesi Jean-Claude Andruet e Raoul Bonfanti, e il finlandese Timo Mäkinen. Nonostante la forte concorrenza, Aaltonen è riuscito a emergere come uno dei migliori piloti di tutti i tempi. Oltre a scontrarsi con avversari di tutto il mondo, Rauno Aaltonen e le MINI da Rally hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama delle corse automobilistiche. Le loro vittorie hanno consolidato la reputazione della MINI Cooper come uno dei migliori veicoli da rally mai realizzati. Oggi, la MINI è ancora considerata un'icona delle corse su strada grazie ai successi passati e al lavoro costante di miglioramento del veicolo. L'eredità di Aaltonen vive ancora nella memoria degli appassionati di motori di tutto il mondo, ed è un richiamo a una delle epoche d'oro del rally. Insieme, hanno scritto una pagina emozionante e indimenticabile nella storia dei rally. L'impressionante abilità di guida di Aaltonen, abbinata alle prestazioni eccezionali delle MINI da Rally, non solo ha garantito loro un successo continuo sulle piste, ma ha lasciato un'eredità che vive ancora oggi. P.S. in suo onore è stata creata l'edizione speciale basata sulla MINI R56
  4. Negli anni '60, una piccola vettura britannica ha conquistato i cuori degli appassionati di automobilismo, la MINI. Con le sue dimensioni compatte e il suo design carismatico, ha cambiato per sempre il concetto di auto urbana. Tuttavia, dietro il successo di questo veicolo c'è un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'industria automobilistica: John Cooper. In questo articolo, esploreremo il genio dietro la MINI e il suo influente contributo alla sua evoluzione. John Cooper è stato un ingegnere automobilistico britannico e il fondatore della Cooper Car Company, nato nel 1923, ha seguito le orme di suo padre, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis nel 1946. Di conseguenza, John Cooper è stato introdotto al mondo delle corse fin da giovane. Nel 1959, Cooper si è interessato alla MINI, una vettura originariamente progettata per essere economica e semplice da guidare, ha riconosciuto il potenziale di questa vettura e ha deciso di trasformarla in una macchina da competizione di successo, cosi ha iniziato a modificare la MINI, apportando importanti modifiche al telaio, al motore e al sistema di sospensioni. Queste modifiche hanno resero la MINI più potente e maneggevole, trasformandola in un'auto da corsa vincente. Il risultato, la MINI Cooper, aveva un motore più potente e una migliore maneggevolezza rispetto alla versione originale. Grazie alle modifiche, la MINI ha iniziato a primeggiare nei rally di tutto il mondo. Le vittorie spettacolari conquistate dalla MINI Cooper nelle competizioni come il Rally di Monte Carlo e il Rally dell'Acropoli hanno portato il nome di John Cooper e della sua azienda al centro dell'attenzione internazionale. L'influenza di John Cooper sulla MINI continua ad essere evidente ancora oggi. Dopo il successo delle vetture da corsa, Cooper ha avviato una collaborazione con la British Motor Corporation per produrre la MINI Cooper S, una versione ancora più performante e sportiva della vettura. Questa partnership ha portato alla produzione a larga scala delle MINI Cooper, che sono diventate delle vere e proprie icone nel mondo automobilistico. Grazie al suo genio innovativo, la MINI è stata trasformata da una semplice city car in un'auto da corsa di successo. La sua abilità nel modificare il telaio, il motore e il sistema di sospensioni della vettura ha dato vita alla leggendaria MINI Cooper. Il suo contributo alla storia dell'automobile è di fondamentale importanza e l'eredità lasciata da John Cooper continua ad essere celebrata dagli appassionati di auto in tutto il mondo.
  5. Gli anni Settanta sono stati testimoni di una delle piu grandi rivalità della storia dell'automobilismo: quella tra l'austriaco Niki Lauda e l'inglese James Hunt. Il palcoscenico principale era la Formula 1 e i due iniziarono la loro carriera agonistica con le MINI. Come si vede nel film Rush, Hunt - non essendo riuscito a ottenere dal padre i finanziamenti per le sue ambizioni automobilistiche - dovette racimolare i soldi per una vecchia MINI Mark, lavorando come muratore, autista di furgoni e portiere d'ospedale. Nel frattempo, Lauda inizio la sua carriera agonistica alla cronoscalata di Mithlbacken, il 15 aprile 1968, a bordo di una Austin Cooper, classificandosi al secondo posto assoluto. Ma l'austriaco aveva un asso nella manica molto piu subdolo: falsificare un certificato universitario. Il suo piano fu premiato quando i suoi orgogliosi genitori gli regalarono una Cooper S da 1275cc nuova di zecca. La MINI numero 158 è quella di Niki Lauda, mentre quella azzurra è quella di James Hunt.
  6. Gabry

    Paddy Hopkirk

    Oggi parleremo di Paddy Hopkirk, una leggenda all'interno del mondo delle corse automobilistiche, e del perché il suo nome è strettamente associato a MINI. Nato nel 1933 a Belfast, in Irlanda del Nord, Hopkirk trascorse gran parte della sua vita seguendo appassionatamente l'automobilismo. Nel 1964, entrò a far parte del team della BMC (British Motor Corporation), che lo introdusse alla MINI Cooper S. Fu poi la storica vittoria nel 1964 al Monte Carlo Rally, a consacrare Hopkirk come leggenda delle corse automobilistiche. La sua vittoria fu un trionfo per la MINI Cooper S, la cui base di partenza era stata concepita come una piccola macchina economica, ma che si affermò come uno dei simboli dell'epoca d'oro delle corse. Hopkirk ha poi continuato a correre per la BMC per molti anni, partecipando a molte altre celebri corse, tra cui il Rally di Montecarlo nel 1965 e il Rally di Germania nel 1966. Oltre alla sua abilità al volante, Hopkirk è anche conosciuto per il suo carisma e la sua capacità di essere amato da tutti coloro che lo incontravano. È stato inoltre il primo pilota a portare la sponsorizzazione sui vestiti e sulle auto per i rally, aprendo il mercato agli sponsor. Dopo il ritiro dalle competizioni, Hopkirk è stato coinvolto in molti progetti nel mondo dell'automotive MINI. Nel 1995 è stato aggiunto nella Hall of Fame delle corse automobilistiche britanniche. Nel 2016, in occasione dei suoi 83 anni, ha ripercorso le strade del Monte Carlo Rally a bordo della MINI Cooper S vincitrice del 1964, un evento che ha attirato grande interesse da parte dei media. Hopkirk ha dimostrato che con la giusta macchina e l'adeguata esperienza, un pilota può raggiungere grandi traguardi nelle corse automobilistiche. La MINI Cooper è ancora considerata una delle macchine più iconiche nella storia delle corse, grazie alla vittoria di Hopkirk al Monte Carlo Rally, diventando un leggendario simbolo di abilità e determinazione, tanto che nel 2020, MINI decise di dedicare un'edizione limitata della MINI Cooper S LCI, proprio a Paddy! Il 21 luglio 2022, purtroppo ci lascia all’età di 89 anni, creando un vuoto enorme nell' mondo dell'automobilismo, ma anche un grande percorso storico che non dimenticheremo mai.
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